4 Poesie

Bulimia

Lentamente

vorrei che lentamente

io sapessi gustare

e non sbranare sempre

per avere più tempo

e non che l’ora dopo

sovrapposta alla prima

mi sottraesse già

quei sessanta minuti

di vita.

Gelati

di superfici lucide

quasi patinate

come di lusso

non da rotocalco di scarto

E se questa estate ci regalerà

amarezze sfumate

e l’inverno

colore di termosifone

lo zabaione freddo

sarà il nostro calore.

Lui, ti ricordi,

adorava i gelati

e ne mangiava

e intanto gli si apriva

una ferita

e un’altra ne donava

a quella nostra amica

e non era cattivo

e i gelati di sosta buonissimi,

era solo salvarsi

da quella giovinezza

di cuore pacioccone.

Chissà se ora chissà

se ancora

di coni,

di quelli splendidi magnifici,

con la panna montata ne mangia

ancora di croccanti croccanti

i canditi vetrafani

a impreziosire,

chissà, chissà se ora

di raggelati istanti

si riempiono quei tagli

all’amica rimasta.

Gelato 1

Consolatoriamente ingurgito

cremosità al caffè

di passione e freddezza

mistura

di rabbie contenute

arginate dall’onda

spumantina

dal dolce

susseguirsi

sapori sempre avidi

E freddare un dolore

è anche

così facile

Un minuto

un minuto soltanto

almeno

di tregua

Gelato 2

Soavemente

cioccolato di bambole

sullo schermo

orrori in successione

lacrime suggerite

nocciole a inserti

per i troppo brutti stupori

inesorabilmente inalterabili

immobili

veleni quotidiani

a cui sottrarsi a cucchiai

di migliori sapori

candori algidi

di metodica vita

inefficace a tutto

Divorata divoro

Barbara Gabotto, nata a Pisa 5 luglio 1950, vive a Garlate (Lecco).

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