Dettagli inutili

Dettagli inutili di Alberto Fragomeni (Edizioni Alpha Beta Verlag, Merano 2016) con prefazione di Massimo Cirri, libro che ripercorre l’esperienza personale quotidiana dell’autore attraverso i luoghi della salute mentale della sua città. Riporto per completezza il risvolto di copertina che condivido: “La fluidità e la scorrevolezza della sua scrittura, ironica e spontaneamente autoironica, fornisce un affresco chiaro e puntuale di come gira il mondo “da quelle parti”, dove la giornata è scandita dall’assunzione del farmaco, dal desiderio di una sigaretta, dagli odori e le immagini degli ambienti, dalle relazioni timorose e timide con i medici e gli altri degenti; dove insomma il più banale gesto della quotidianità viene vivisezionato, analizzato e considerato nell’ottica del dubbio e della preoccupazione di non riuscire mai a raggiungere la sponda della normalità. L’ impressione che si ricava è una messa a fuoco schietta e a tratti perfino comica dei luoghi comuni che gravitano intorno all’ immaginario della follia.

Di Mario Colucci

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Parla come mangi

Quando si affronta la tematica del cibo in una prospettiva filosofica, è quasi impossibile non partire dalle riflessioni di un importante filosofo attivo intorno alla metà dell’Ottocento, Ludwig Feuerbach. Il quale è riuscito a darci in un’unica formula l’essenza del cibo e quella dell’uomo: «L’uomo è ciò che mangia».

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Bulimia

Lentamente
vorrei che lentamente
io sapessi gustare
e non sbranare sempre
per avere più tempo
e non che l’ora dopo
sovrapposta alla prima
mi sottraesse già
quei sessanta minuti
di vita.

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